Dal Musée d’Orsay. Impressionisti Tete à Tete. Roma, 15 ottobre 2015-7 febbraio 2016

La mostra al Complesso del Vittoriano, prorogata fino al 21 febbraio 2016, esponeva 60 opere provenienti dal Musée d’Orsay di Parigi. Opere, dipinti e sculture, dei più grandi artisti impressionisti: Edouard Manet, Pierre-Auguste Renoir, Edgar Degas, Paul Cézanne, Auguste Rodin, Berthe Morisot, Frédéric Bazille. Gli impressionisti sono i pittori della contemporaneità, ritraggono attimi di vita quotidiana della nuova classe borghese. I capolavori esposti sono i ritratti della modernità di fine 800, del periodo da loro vissuto della Parigi “fin de siècle”.

La mostra era divisa in cinque sezioni che suddivideva i capolavori in un percorso tematico a seconda dei soggetti trattati. La prima dedicata ai nuovi ritratti di artista: effigi di se stessi o degli amici artisti, il risultato è una nuova visione di se stessi in armonia con il loro tempo; la seconda dedicata all’intimità: scene di vita privata in cui l’interno è visto come estensione dei propri abitanti, un confine tra scena generale e ritratto contemporaneo; la terza rivolto alla rappresentazione dell’infanzia: tema che diventerà uno dei principali dell’arte del XIX secolo; la quarta alla vita sociale: gli impressionisti sono i primi e i principali artisti del loro tempo, ritraggono lo stile di vita della classe borghese della Parigi mondana ed intellettuale; infine la quinta dedicata alla modernità: l’impressionismo sarà la chiave per capire come le avanguardie del vicino XX secolo conquisteranno la modernità. L’opera di Cézanne è un esempio significativo, sarà infatti l’anticipatore di una delle avanguardie più importanti e famose del XX secolo, il cubismo. Tra le opere esposte citiamo Il Balcone (1890) di Manet, Haire de Gas (1857) di Degas, Giovane Donna in Abito da Ballo (1879) di Morisot, unica pittrice donna del gruppo impressionista. Bellissimi i dipinti intitolati Studio di Bazille (1870) e Ritratto di Renoir (1867) di Bazille. Travolgente la scultura intitolata a Victor Hugo (1897) di Rodin. Meritano i dipinti L’altalena (1876), Charles Le Coeur (1873 – 1873) e il meraviglioso Julie Manet (1887) di Renoir, Donna con Caffettiera (1890 - 1895) e Il Giocatore di Carte (1890-1892), nelle cui figura ricurva e stereometrica è evidente la radice cubista di Cézanne che congela e rallenta l’immagine scomponendola. Splendido il Ritratto di Madame Charles Max (1896) di Giovanni Boldini, artista ultra raffinato, come sosteneva lo storico Bernard Berenson, che riuscì a dare una nuova femminilità alle donne complesse ritratte nei sui dipinti.

Oltre ovviamente al catalogo della mostra che è possibile consultare, consigliamo le monografie della TASCHEN dedicate agli impressionisti e ai singoli artisti per avere un quadro generale del primo grande movimento di arte moderna. Inoltre suggeriamo il bellissimo libro del pittore e scrittore Emile Bernard “Mi ricordo Cézanne”. Un memoir sul grande Maestro Paul Cézanne realizzato in occasione dell’incontro avuto ad Aix en Provence nel 1904 e del loro successivo scambio epistolare. Emile Bernard, protagonista del gruppo Pont Aven e amico di Van Gogh e Gauguin, ci dà una visione nuova di Cézanne, da sempre considerato un personaggio burbero, che però regala momenti di simpatia, amicizia e sintonia al collega Bernard giunto da lui in visita per conoscerlo e con il quale avrà anche il privilegio di dipingere nel suo studio durante le consuete ore dedicate alla attività di pittura. Lo fotograferà seduto davanti a “Le grandi bagnanti”, dipinto dalla lunga gestazione, circa sette anni. Il quadro, deformato dalla visione della realtà elaborata dalla coscienza, ha reso possibile la nascita delle avanguardie, influenzando opere come “Les demoiselles d’Avignon” di Picasso, in cui le citazioni dell’opera di Cézanne sono evidenti, e le stesse opere di Henry Matisse e George Braque, fauves di origine. Una breve scritto e soprattutto una testimonianza sincera e personale regalataci da Emile Bernard sul padre dell’arte moderna.

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