Antonello Da Messina “Ritratto d’uomo”, Gallerie d'Italia, Palazzo Zevallos Stigliano, via Toledo, Napoli 05 dicembre 2015 - 10 gennaio 2016
Nell’ incantevole Palazzo Zevallos Stigliano, lungo via Toledo, è esposto il dipinto di piccole dimensioni capolavoro di Antonello Da Messina, il “Ritratto d’uomo”. Nell’ ambito della rassegna “L’Ospite illustre”, la piccola tavola è arrivata a Napoli grazie a un prestito del Museo Civico d’Arte Antica di Palazzo Madama di Torino.
La formazione di Antonello Da Messina passa anche per Napoli dove tra il 1450 e il 1460 è a bottega dal maestro Colantonio, di cui celebre è la versione di “San Girolamo nello studio” del 1444 conservata al Museo di Capodimonte. Il ritratto fu realizzato nel 1476 da colui che è considerato uno dei maestri del Rinascimento, il primo in Italia ad utilizzare la pittura ad olio, tecnica appresa dagli influssi fiamminghi, ed uno dei primi a ritrarre i soggetti a tre quarti e non di profilo come nella versione ritrattistica italiana. Tale impostazione si ritrova anche nel “Ritratto d’uomo”, noto anche come “ritratto Trivulzio”, tavoletta di modiche dimensioni, adatta probabilmente alla casa di un ricco mercante. Il soggetto maschile sconosciuto è ritratto a mezzo busto su di uno sfondo scuro ed ha indosso una veste rossa, con le pieghe duramente segnate, il colletto dal taglio metallico e un copricapo nero dal lungo cappuccio ricadente sulla spalla, come da abbigliamento tipico dei patrizi veneziani. La testa della figura è leggermente ruotata verso destra e ha lo sguardo puntato verso lo spettatore al quale si rivolge con un’espressione enigmatica. Gli occhi danno all’ osservatore la sensazione di essere seguito da uno sguardo inquietante, per gli effetti realistici della pittura. Del volto intriso di luce colpiscono le palpebre e il brano delle sopracciglia irsute. Interessante è il particolare illusionistico del cartiglio con la firma dell’autore e l’anno di esecuzione, fissato sul parapetto con la ceralacca, in cui il gioco di luci e ombre determinano l’effetto ottico della piegatura della carta, rendendo protagonista questo dettaglio secondario. Il ritratto potrebbe essere stato realizzato a Venezia negli ultimi mesi di soggiorno del pittore, tra il 1475 e il 1476, oppure a Messina dove tornò nel 1476, rimanendoci fino alla morte nel 1479.