Fergola,Lo splendore di un Regno - Gallerie d’Italia, Napoli. 3 dicembre 2016 – 2 aprile 2017
La mostra a palazzo Zevallos Stigliano è dedicata a Salvatore Fergola (1796-1874) ultimo pittore di corte dei Borboni, iniziatore di quella che diventerà una delle più diffuse tradizioni partenopee, la stampa litografica. In esposizione i dipinti provenienti da i più importanti luoghi museali, dal Museo di San Martino, dal Palazzo Reale, dalla Reggia di Caserta e da collezioni private. Tali dipinti evincono la peculiarità del pittore napoletano, spesso dimenticato, di saper rappresentare l’atmosfera di Napoli durante la Restaurazione.
Una città all’avanguardia, metropoli europea dello sviluppo e della tecnologia, che nella prima metà dell’ottocento si distinse per la costruzione dei primi ponti di ferro, per la nascita della prima linea ferroviaria che collegava Napoli a Portici e infine per il varo del primo battello a vapore. Proprio l’inaugurazione della linea ferroviaria fu documentata da Fergola dal dipinto di “Inaugurazione della nuova strada di ferro eseguita in Napoli nell’ottobre 1839” (1840), conservato al Museo di San Martino e di cui esiste una versione identica ma di dimensione ridotta destinata a un committente privato. Soggetto di molti suoi dipinti è la Reggia di Caserta e gli eventi che ivi si svolgevano come quelli legati alla tradizione cavalleresca di cui è in mostra un quadro di dimensioni maestose “Torneo cavalleresco davanti alla Reggia di Caserta” (1837), proveniente proprio dalla Reggia di Caserta. Nulla da invidiare al vedutismo della Scuola di Posillipo hanno i dipinti naturalistici realizzati da Fergola. Tra questi incantevole è “Notturno a Capri” (1843) e quelli raffiguranti le tempeste nel golfo di Napoli e di Procida. Gli interni sono anch’essi tema di molte opere del pittore, considerato l’erede di Hackert (protagonista della scena napoletana di fine settecento). Non mancano, oltre alla vita della corte borbonica e agli eventi pubblici, i temi biblici ben affrontati da Fergola, il catastrofico incendio che distrusse il teatro San Carlo, e l’eruzione del Vesuvio, di cui un eccellente esempio è rappresentato da “L’eruzione del Vesuvio” (1860).
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